Piobbico (Sarnano)

Piobbico
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Marche
Provincia Macerata
ComuneSarnano
Territorio
Coordinate43°00′30.53″N 13°15′46.58″E43°00′30.53″N, 13°15′46.58″E (Piobbico)
Altitudine730 m s.l.m.
Abitanti17[1]
Altre informazioni
Cod. postale62028
Prefisso0733
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Piobbico
Piobbico
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Piobbico è una frazione del comune di Sarnano.

Geografia fisica

La frazione sorge a 4,04 km (in linea d'aria) dal comune di Sarnano e si trova all'altezza di 730 m s.l.m.[1] Piobbico viene utilizzata per raggiungere la Valle dei Tre Santi, una gola naturale creata dal Tennacola, tra le frazioni Giampereto di Sarnano e Pintura di Bolognola.[2]

Origine del nome

Secondo le ipotesi dello storico sarnanese Giacinto Pagnani, il nome deriverebbe dal latino Publicum, che si riferiva alle aree pubbliche destinate alla coltivazione appartenenti alla Repubblica romana.[3]

Storia

Nei mesi dell’occupazione nazifascista la popolazione locale aiutò, concedendo vitto e alloggio temporaneo, un gruppo di partigiani "creato" intorno alla figura del tenente Decio Filipponi. Composto principalmente da montenegrini, il gruppo rischiò di essere annientato nella primavera del 1944 durante un'offensiva dei soldati dell'Asse.[4][5]

Gruppo partigiano del ten. Filipponi

Il 29 marzo, duemila nazisti della Alpenjäger e dei fascisti del Battaglione M "IX Settembre" circondarono Sarnano per effettuare un rastrellamento, per poi viaggiare e raggiungere le sue frazioni. A Piobbico arrivarono in piena notte. Gli abitanti furono svegliati di soprassalto dai colpi di fucileria e dalle esplosioni dei bombardamenti, permettendo ai soldati nazifascisti di irrompere nelle case private e raggruppare gli abitanti minacciandoli di distruggere la piccola frazione e di ucciderli tutti se non avessero confessato dove si trovavano i partigiani del Filipponi. Durante le operazioni la maggior parte del gruppo riuscì a fuggire, ma quattro di loro furono uccisi. Il tenente Filipponi, durante gli eventi, alloggiava nella soffitta della casa che lo ospitava e quando comprese che i nazifascisti non si sarebbero fermati nella loro ricerca e avrebbero ucciso delle innocenti persone, decise di presentarsi spontaneamente, lasciandosi catturare. Venne bastonato brutalmente e poi impiccato a un palo della corrente elettrica.[4][5]

Il suo sacrificio permise alla popolazione dell'insediamento di salvarsi, così come verrà risparmiata quella di Sarnano qualche ora dopo. Il pensiero comune riguardo ai fatti cui molti sono arrivati è che il sacrificio di Decio Filipponi sia servito ad evitare un nuovo massacro, ma effettivamente il Filipponi decise di non fare resistenza tentando però di confondersi tra gli sfollati, negando di essere un partigiano.[4][5] Sarà poi incastrato dalla spia che aveva accompagnato i nazifascisti nel villaggio a riconoscerlo come capo del gruppo. Le parole dette nel momento della spia furono:

«Ti conosco bene, sei stato il mio comandante per cinque giorni, ora comando io»

(Ruggero Giacomini, Ribelli e partigiani. La Resistenza nelle Marche 1943-1944, p.169)

Monumenti e luoghi di interesse

  • Abbazia di San Biagio: costruita nel 1030 in stile romanico e consacrata il 18 luglio 1059, venne gestita dai frati benedettini fino al suo decadimento, quando quest'ultimi costruirono un oratorio in Piazza Alta a Sarnano, precursore dell'attuale collegiata di Santa Maria Assunta.

Note

  1. ^ a b La frazione di Piobbico nel comune di Sarnano (MC) Marche, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 7 novembre 2020.
  2. ^ Escursione alla Valle dei Tre Santi | Itinerari trekking a Sarnano, su Sarnano più di quanto immagini, 21 maggio 2020. URL consultato il 7 novembre 2020.
  3. ^ Ruggero Giacomini, Castelvecchio e Pianelle tra le due Tenne. Vicende storiche, sovranità e conflitti...tra Sarnano, Amandola e San Ginesio, Ancona, L'orecchio di Van Gogh, 2007, ISBN 88-87487-44-8.
  4. ^ a b c Angiolino Ghiandoni, Ciò che vidi e udii a Sarnano (1943-'44-'45), Camerino, Mierma, 1997.
  5. ^ a b c Ruggero Giacomini, Ribelli e partigiani. La Resistenza nelle Marche 1943-1944, Ancona, Affinità elettive, 2008.

Bibliografia

  • Catherine B. Avery, The New Century Italian Renaissance Encyclopedia, Simon & Schuste izd., 1972, ISBN 0-13-612051-2.
  • Francesco Guicciardini, The History of Italy, Princeton University Press, 1984, ISBN 0-691-00800-0.
  • Frank J. Coppa, Dictionary of Modern Italian History, Greenwood, 1985, ISBN 0-313-22983-X.
  • Gino Moliterno, Encyclopedia of Contemporary Italian Culture, Routledge, 2003, ISBN 0-415-28556-9.
  • Marco Armiero, Marcus Hall, Nature and History in Modern Italy, Ohio University Press, 2010, ISBN 0-8214-1916-1.
  • Roy P. Domenico, The Regions of Italy: A Reference Guide to History and Culture, Greenwood, 2001, ISBN 0313307334.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  Portale Marche: accedi alle voci di Wikipedia che parlano delle Marche