Pio Penzo
Pio Penzo (Piane di Schio, 25 aprile 1926 – Vicenza, 18 luglio 1988) è stato un incisore e presbitero italiano.
Biografia
Pio nasce nella casa di famiglia nelle colline sopra Schio nella primavera del 1926, ultimo di sette figli della famiglia Penzo, un'illustre famiglia di Schio. Trascorre i primi anni nella scuola locale dove matura la decisione di intraprendere la carriera ecclesiastica. Frequenta il liceo classico e nel 1949 intraprende gli studi di teologia che lo portano nel 1954 all'ordinazione sacerdotale nell'ordine Salesiano. Contemporaneamente studia all'accademia di belle arti di Venezia, dove è allievo di Mario Deluigi e Cesco Magnolato[1]. Residente nell'isola di San Giorgio, nel 1956 inizia ad insegnare grafica presso la Fondazione Cini[1]. Nel 1956 inaugura a Verona l'attività espositiva, e poco dopo abbandona la pittura per dedicarsi all'acquaforte. Cinque anni dopo, nel 1961, partecipa al primo convegno nazionale di grafica a Stresa. Si divide fra la vita religiosa e l'insegnamento, fino alla morte avvenuta a Vicenza nel 1988. Viene sepolto nel cimitero di Piane, dove nacque. A Schio gli è stata intitolata una via[2].
Nel giugno 2016 è stata realizzata una targa commemorativa realizzata, con il ricavato di una lotteria di sue opere, e posta nella piazza della parrocchia di Piane.
Il meglio della sua produzione è riprodotto in due volumi editi dalla Fondazione Cini, uno del 1977 e uno del 1985[1].
Esposizioni
Espose in diverse occasioni alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia[3][4].
Opere in musei e collezioni
Una sua acquaforte (Paesaggio con case in montagna a Erbezzo, 1954) e un suo disegno (Paesaggio a Montecchio, 1956) sono conservati presso la Galleria internazionale d'arte moderna di Venezia[5][6].
Note
- ^ a b c 13° Quaderno di Schio "I Mille" fascicolo I - Marchioro, Resentera, Bernardi - Edizioni Menin, 2002
- ^ Pio Penzo (PDF), su comune.arcugnano.vi.it. URL consultato il 5 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
- ^ Barbero, pp. 111, 119.
- ^ Scheda dettagliata, su opac.sbn.it. URL consultato il 5 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Scotton, p. 1936.
- ^ Pio Penzo, su archiviodellacomunicazione.it. URL consultato il 5 agosto 2015.
Bibliografia
- Luca Massimo Barbero (a cura di), Cent'anni di collettive: Fondazione Bevilacqua La Masa, 1899-1999, Cicero, 1999.
- Flavia Scotton, Venezia, Ca' Pesaro, Galleria internazionale d'arte moderna: i disegni e le stampe : catalogo generale, Musei civici veneziani, 2002. URL consultato il 5 agosto 2015.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Penzo Pio, su eugeniodavenezia.eu. URL consultato il 31 agosto 2015.
- Pio Penzo, su associazione.miroromagna.it. URL consultato il 31 agosto 2015.