Permanente (matematica)

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In matematica, il permanente di una matrice quadrata A {\displaystyle A} di ordine n {\displaystyle n} , di elementi a i j {\displaystyle a_{ij}} è definito come

perm ( A ) = σ S n i = 1 n a i σ i , {\displaystyle \operatorname {perm} (A)=\sum _{\sigma \in S_{n}}\prod _{i=1}^{n}a_{i\sigma _{i}},}

dove σ i {\displaystyle \sigma _{i}} rappresenta una permutazione, ovvero un elemento del gruppo simmetrico S n {\displaystyle S_{n}} . La definizione ricorda quella molto simile di determinante: ci sono gli stessi addendi, ma con l'unica differenza che nel determinante sono alcuni col segno più e altri col segno meno, nel permanente sono tutti col segno più. Di fatto, come quest'ultimo, il permanente è un caso particolare di immanente, una più generale operazione su matrici di ordine n {\displaystyle n} .

Al contrario del determinante, il permanente non ha una semplice interpretazione geometrica. Esso è usato principalmente in combinatoria e nello studio dei bosoni.

Proprietà

Considerando il permanente come una funzione i cui argomenti sono n {\displaystyle n} vettori, esso è una applicazione multilineare ed è simmetrica.

Sia A {\displaystyle A} una matrice quadrata di ordine n {\displaystyle n} si ha:

  • perm ( A ) {\displaystyle \operatorname {perm} (A)} è invariante rispetto a permutazioni arbitrarie di righe o colonne di A {\displaystyle A} ;
  • moltiplicando una riga o una colonna di A {\displaystyle A} per uno scalare λ {\displaystyle \lambda } anche il permanente viene moltiplicato per λ {\displaystyle \lambda } ;
  • perm ( A ) {\displaystyle \operatorname {perm} (A)} è invariante rispetto alla trasposizione, cioè perm ( A T ) = perm ( A ) {\displaystyle \operatorname {perm} (A^{T})=\operatorname {perm} (A)} .

Se A = ( a i j ) {\displaystyle A=(a_{ij})} e B = ( b i j ) {\displaystyle B=(b_{ij})} sono matrici quadrate di ordine n {\displaystyle n} , allora

perm ( A + B ) = I , J perm ( a i j ) i I , j J perm ( b i j ) i I ¯ , j J ¯ , {\displaystyle \operatorname {perm} (A+B)=\sum _{I,J}\operatorname {perm} (a_{ij})_{i\in I,j\in J}\operatorname {perm} (b_{ij})_{i\in {\bar {I}},j\in {\bar {J}}},}

dove I {\displaystyle I} e J {\displaystyle J} sono sottoinsiemi di { 1 , 2 , , n } {\displaystyle \{1,2,\ldots ,n\}} che hanno la stessa cardinalità e I ¯ {\displaystyle {\bar {I}}} e J ¯ {\displaystyle {\bar {J}}} sono i rispettivi complementari in tale insieme.

D'altra parte la proprietà moltiplicativa del determinante non è soddisfatta dal permanente. Ad esempio:

4 = perm ( 1 1 1 1 ) perm ( 1 1 1 1 ) perm ( ( 1 1 1 1 ) ( 1 1 1 1 ) ) = perm ( 2 2 2 2 ) = 8. {\displaystyle 4=\operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&1\\1&1\end{matrix}}\right)\operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&1\\1&1\end{matrix}}\right)\neq \operatorname {perm} \left(\left({\begin{matrix}1&1\\1&1\end{matrix}}\right)\left({\begin{matrix}1&1\\1&1\end{matrix}}\right)\right)=\operatorname {perm} \left({\begin{matrix}2&2\\2&2\end{matrix}}\right)=8.}

Per il calcolo del permanente è valida una formula simile allo sviluppo di Laplace del determinante, in cui tutti i segni dei minori sono positivi. Per esempio, sviluppando lungo la prima colonna la seguente matrice si ha

perm ( 1 1 1 1 2 1 0 0 3 0 1 0 4 0 0 1 ) = 1 perm ( 1 0 0 0 1 0 0 0 1 ) + 2 perm ( 1 1 1 0 1 0 0 0 1 ) +   3 perm ( 1 1 1 1 0 0 0 0 1 ) + 4 perm ( 1 1 1 1 0 0 0 1 0 ) = = 1 ( 1 ) + 2 ( 1 ) + 3 ( 1 ) + 4 ( 1 ) = 10 , {\displaystyle {\begin{aligned}\operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&1&1&1\\2&1&0&0\\3&0&1&0\\4&0&0&1\end{matrix}}\right)&=1\cdot \operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&0&0\\0&1&0\\0&0&1\end{matrix}}\right)+2\cdot \operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&1&1\\0&1&0\\0&0&1\end{matrix}}\right)+\ 3\cdot \operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&1&1\\1&0&0\\0&0&1\end{matrix}}\right)+4\cdot \operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&1&1\\1&0&0\\0&1&0\end{matrix}}\right)=\\&=1(1)+2(1)+3(1)+4(1)=10,\end{aligned}}}

mentre sviluppando rispetto all'ultima riga si ha

perm ( 1 1 1 1 2 1 0 0 3 0 1 0 4 0 0 1 ) = 4 perm ( 1 1 1 1 0 0 0 1 0 ) + 0 perm ( 1 1 1 2 0 0 3 1 0 ) +   0 perm ( 1 1 1 2 1 0 3 0 0 ) + 1 perm ( 1 1 1 2 1 0 3 0 1 ) = = 4 ( 1 ) + 0 + 0 + 1 ( 6 ) = 10. {\displaystyle {\begin{aligned}\operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&1&1&1\\2&1&0&0\\3&0&1&0\\4&0&0&1\end{matrix}}\right)&=4\cdot \operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&1&1\\1&0&0\\0&1&0\end{matrix}}\right)+0\cdot \operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&1&1\\2&0&0\\3&1&0\end{matrix}}\right)+\ 0\cdot \operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&1&1\\2&1&0\\3&0&0\end{matrix}}\right)+1\cdot \operatorname {perm} \left({\begin{matrix}1&1&1\\2&1&0\\3&0&1\end{matrix}}\right)=\\&=4(1)+0+0+1(6)=10.\end{aligned}}}

Applicazioni

Lo stesso argomento in dettaglio: Seconda quantizzazione.

In meccanica quantistica, in sistemi a molti bosoni, il permanente può essere utilizzato per determinare uno stato completamente simmetrico che descriva una particolare configurazione del sistema, in modo del tutto analogo al determinante di Slater per i sistemi a molti fermioni.

Voci correlate

  • Determinante (algebra)
  • Funzione simmetrica

Collegamenti esterni

  • (EN) Eric W. Weisstein, Permanente, su MathWorld, Wolfram Research. Modifica su Wikidata
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