Museo della ceramica Princessehof

Museo della ceramica Princesshof
Keramiekmuseum Princessehof
Museo della ceramica Princesshof
Ubicazione
StatoBandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
LocalitàLeeuwarden
IndirizzoGrote Kerkstraat 9
Coordinate53°12′10.73″N 5°47′31.72″E53°12′10.73″N, 5°47′31.72″E
Caratteristiche
Tipoarte
Collezioniarte ceramica
Istituzione1917
Apertura1917
DirettoreSaskia Bak
Sito web
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Il Museo della ceramica Princessehof (in olandese: Keramiekmuseum Princessehof) è un museo di ceramiche nella città di Leeuwarden nei Paesi Bassi. Il nome del museo viene da uno dei due edifici nei quali è ospitato: un piccolo palazzo costruito nel 1693 e in seguito occupato da Maria Luisa, principessa madre di Orange. L'altro edificio annesso è lo stins Papinga, un'ex fortezza del XV secolo. Il museo riveste interesse per i suoi edifici, ma anche per la sua collezione di mattonelle, ceramiche e sculture ceramiche.[1]

Storia dell'edificio

Nel 1731, l'edificio fu acquistato da Maria Luisa (nota a Leeuwarden come Marijke Meu, "Zia Maria"), che era vedova dal 1711 e agì come reggente per suo figlio Guglielmo IV fino a quell'anno, quando egli divenne maggiorenne. Maria Luisa si trasferì nell'edificio e cominciò una collezione di ceramiche, che ora fa parte della collezione del museo, soprattutto nel Nassaukamer, una sala da pranzo del periodo in stile barocco. Dopo la sua morte, l'edificio fu diviso in tre case, e una di queste giunse in seguito nelle mani dei notai e collezionisti d'arte di Leeuwarden Nanne Ottema (1874–1955) e sua moglie Grietje Kingma, che fondarono il museo durante la loro vita nel 1917.

L'artista grafico olandese M. C. Escher, noto per le sue xilografie, litografie e mezzetinte di ispirazione matematica, nacque nella casa centrale nel 1898.[2]

Ceramiche

L'Ottema-Kingma Stichting tiene viva la tradizione dei fondatori con una base dati in linea per la collezione e la biblioteca associata.[3] La Stichting è anche la proprietaria formale della collezione di ceramiche asiatiche con oggetti che vanno dal 2800 a.C. fino al XX secolo.[4] Accanto alla collezione asiatica, c'è anche un'ampia gamma di ceramiche europee ed alcune islamiche.

Strutture

Il museo ha un caffè e spesso ospita mostre d'arte. Il museo espone permanentemente l'ex studio del ceramista olandese Jan van der Vaart.[5]

Galleria d'immagini

Selezione di opere dalla collezione relativa:[6]

  • Pittura di fiori su mattonella
    Pittura di fiori su mattonella
  • Vaso giallo
    Vaso giallo
  • Parete di piatti cinesi di porcellana Zhangzhou
    Parete di piatti cinesi di porcellana Zhangzhou
  • Ceramica di Delft
    Ceramica di Delft
  • Base di caminetto
    Base di caminetto
  • Pittura su porcellana su una base di caminetto
    Pittura su porcellana su una base di caminetto

Note

  1. ^ George McDonald, Frommer's Belgium, Holland and Luxembourg, 2011, p. 398.
  2. ^ Maurits Cornelis Escher, Flip Bool e J. L. Locher (1982), M. C. Escher, his life and complete graphic work, p. 10.
  3. ^ Nina Simon, The Participatory Museum, 2010, p. 107.
  4. ^ Asian ceramics Archiviato il 31 gennaio 2011 in Internet Archive., Rijksmuseum.
  5. ^ Museum Princessehof, Studio Jan van der Vaart Interactive spatial concept, su mattmo.com, 15 giugno 2015. URL consultato il 4 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. ^ Per altre immagini, vedi Categoria:Collezione del Museo della ceramica Princessehof

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Collegamenti esterni

Rijksmonument (24177)

  • (EN) Sito ufficiale del museo
  • (NL) Sito dell'Ottema-Kingsma Stichting
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