Marco Claudio Marcello (nipote di Augusto)

Marco Claudio Marcello
Senatore sotto il Principato di Augusto
Marco Claudio Marcello come Hermes (Museo del Louvre, Parigi)
Nome originaleMarcus Claudius Marcellus
Nascita42 a.C.
Roma
Morte23 a.C.
Baia
ConiugeGiulia maggiore (25-23 a.C.)
GensClaudia
DinastiaGiulio-claudia
PadreGaio Claudio Marcello
MadreOttavia minore
Edilità24 a.C.
(LA)

«Heu, miserande puer, si qua fata aspera rumpas,
tu Marcellus eris. Manibus date lilia plenis...»

(IT)

«O, giovane degno di pietà, se solo tu potessi rompere il tuo fato crudele,
tu sarai Marcello. Versate gigli a piene mani...»

(Virgilio, Eneide, VI, 882-883.)

Marco Claudio Marcello (in latino Marcus Claudius Marcellus; Roma, 42 a.C. – Baia, 23 a.C.) è stato un politico e militare romano, membro della dinastia giulio-claudia, nipote prediletto e successore designato di Augusto, cui però premorì.

Biografia

Origini familiari

Lo stesso argomento in dettaglio: Gens Claudia e Dinastia giulio-claudia.
Busto di Marco Claudio Marcello (Fondazione Sorgente Group, Roma)

Era figlio di Gaio Claudio Marcello, console nel 50 a.C., e di Ottavia minore, sorella dell'imperatore Augusto.[1] Il suo bisnonno paterno era Marco Claudio Marcello, console per tre volte nel 166, 155 e nel 152 a.C.; questi era a sua volta bisnipote del più celebre Marco Claudio Marcello, il conquistatore di Siracusa durante la seconda guerra punica. La madre era invece figlia di Gaio Ottavio e di Azia maggiore, quest'ultima figlia di Marco Azio Balbo e di Giulia minore, sorella di Gaio Giulio Cesare. Ottavia minore, dopo la morte del padre di Marcello, si risposò con il triumviro Marco Antonio, dal quale ebbe Antonia maggiore e Antonia minore.[2] Marcello aveva due sorelle, Claudia Marcella maggiore, moglie di Marco Vipsanio Agrippa, Iullo Antonio e Sesto Appuleio,[3] e Claudia Marcella minore, moglie di Lucio Emilio Lepido Paolo e Marco Valerio Messalla Appiano.[4]

Infanzia

Busto di Augusto, zio e suocero di Marcello (Museo del Louvre, Parigi)

Ancora giovanissimo, nel 39 a.C., Marcello viene fatto fidanzare con Pompea Magna, per siglare la pace tra il padre di lei, Sesto Pompeo, e Marco Antonio e Ottaviano.[5] Nel 29 a.C. Marcello apparve insieme allo zio Ottaviano nel suo trionfo per la vittoria su Antonio e Cleopatra[6] e due anni dopo, nel 27 a.C., Ottaviano ottenne il titolo di "Augusto", dando definitivamente inizio all'Impero romano.[7] Nel 26-25 a.C. Marcello militò in Spagna, come tribuno militare, insieme a Tiberio sotto il comando dello stesso Augusto.[8] La sua importanza accrebbe quando fu chiaro che era uno dei primi candidati alla successione di Augusto, il quale gli concesse nella primavera del 25 di sposare la sua unica figlia, Giulia.[9]

Marcello fu istruito in campo militare da Ateneo di Seleucia, che lo accompagnò anche in Spagna, e si racconta che la madre Ottavia avesse scelto per lui un importante pedagogo come Nestore di Tarso, uno dei filosofi dell'accademia degli stoici.[10] Sempre nel 25 a.C. potrebbe essere stato uno dei fondatori del collegio degli Arvali.[11]

Incarichi politici e morte

Il cursus honorum di Marcello fu "accelerato" di 10 anni per decreto del Senato nel 24 a.C., in modo da scavalcare Tiberio nella linea di successione e diventare un concorrente di Agrippa. A Marcello, infatti, era concesso il diritto di diventare senatore tra gli ex pretori e di candidarsi al consolato con dieci anni di anticipo.[12] Nel 24 a.C. fu nominato Edile[13] e diede giochi magnifici, ma alla fine dell'anno successivo morì (23 a.C.).[14]

Il teatro di Marcello accanto al tempio di Apollo Sosiano, ai piedi del Campidoglio.

Cassio Dione ci racconta anche che prima di morire:

«[...] quando Augusto si accorse che Marcello, per via della scelta precedente [Augusto aveva consegnato ad Agrippa l'anello, simbolo del potere imperiale, all'inizio dell'anno, quando si era ammalato gravemente e disperava di poter guarire], era animato da rivalità nei confronti di Agrippa, inviò quest'ultimo con grande celerità in Siria, per scongiurare che, entrambi presenti a Roma, potesse nascere qualche contesa tra i due.»

(Cassio Dione, LIII, 32, 1.)

Successione e onorificenze

Virgilio legge l'Eneide ad Augusto e Ottavia (Jean-Joseph Taillasson, 1787, Olio su tela, National Gallery, Londra)

Agrippa tornò a Roma subito dopo la morte di Marcello e Augusto lo fece sposare con la figlia Giulia appena rimasta vedova di Marcello, designandolo così a essere suo successore.[15]

Ecco ciò che scrive Cassio Dione a proposito dei funerali di Marcello:

«Augusto gli diede una sepoltura pubblica, dopo i consueti elogi lo seppellì nella tomba che fece costruire (l'Augusteo) [...] E egli ordinò anche che fossero portati nel teatro [di Marcello] una sedia curule, un ritratto e una corona d'oro durante i Ludi Romani»

(Cassio Dione, LIII, 30, 5; 31, 3.)

Marcello fu il primo membro della dinastia giulio-claudia a essere sepolto nel Mausoleo di Augusto, come da volontà dello zio.[16]

Livia Drusilla, moglie dell'imperatore Augusto e madre di Tiberio e Druso, fu sospettata della morte di Marcello, sulla base del movente secondo cui questi era stato preferito ai figli della stessa, insieme al nuovo erede designato Agrippa;[17] è più plausibile che Marcello fu vittima di un'epidemia che si abbatté su Roma in quell'anno provocando molte morti.[18] Egli fu comunque celebrato da Virgilio nel VI libro dell'Eneide e da Properzio[19]; alla sua memoria fu intitolata la biblioteca del portico di Ottavia.[20] Si racconta che quando Virgilio lesse ad Augusto in anteprima i versi dell'Eneide che parlavano del defunto Marcello, Ottavia svenne per l'emozione.[21]

Nel 13 a.C., quando Augusto completò il teatro iniziato da Giulio Cesare per contrapporlo a quello del rivale Pompeo, la nuova struttura prese il nome di teatro di Marcello, in onore dell'amato nipote dell'imperatore morto prematuramente.[22]

Note

  1. ^ Dunstan 2010, pag. 254; Salisbury 2001, pag. 253.
  2. ^ Salisbury 2001, pag. 253-254.
  3. ^ PlutarcoMarco Antonio, 87; SvetonioAugusto, LXIII; Lightman 2007, pag. 204
  4. ^ Syme 1989, pag. 148, 150; Salisbury 2001, pag. 253.
  5. ^ Cassio Dione, XLVIII, 38, 3; XLIX, 11, 1; Bunson 2014, pga. 440.
  6. ^ Cassio Dione, LI, 21, 3.
  7. ^ Adkins 2014, pag. 6.
  8. ^ Cassio Dione, LIII, 26, 1; Levick 2003, pag. 9; Seager 2008, pag. 12.
  9. ^ Cassio Dione, LIII, 27, 5; SvetonioAugusto, LXIII; Velleio Patercolo, II, 93, 1; Dunstan 2010, pag. 274; Levick 2003, pag. 9; Salisbury 2001, pag. 181.
  10. ^ Strabone, XIV, 675; Roller 2004, pag. 66.
  11. ^ Syme 1989, pag. 72.
  12. ^ Cassio Dione, LIII, 28, 3.
  13. ^ Cassio Dione, LIII, 28, 4.
  14. ^ Cassio Dione, LIII, 30, 4.
  15. ^ Salisbury 2001, pag. 181.
  16. ^ Dunstan 2010, pag. 255.
  17. ^ Dunstan 2010, pag. 274.
  18. ^ Cassio Dione, LIII, 33, 4; Salisbury 2001, pag. 181.
  19. ^ P. PINOTTI, Prop. 3,18. Marcello e il discorso del princeps, Paideia LXVII (2012), 223.
  20. ^ Dunstan 2010, pag. 254; Hemelrijk 2004, pag. 205.
  21. ^ Elio Donato, Vita Vergiliana, 32.
  22. ^ Cassio Dione, LIV, 26, 1; Dunstan 2010, pag. 255.

Bibliografia

Fonti primarie
  • (GRC) Appiano di Alessandria, Historia Romana. ((EN) The Roman History — traduzione in inglese su LacusCurtius).
  • (GRC) Cassio Dione, Historia Romana. ((EN) Roman History — traduzione in inglese su LacusCurtius).
  • Elio Donato, Vita Vergiliana. URL consultato il 31 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2014). ((EN) Life of Vergil — traduzione in inglese di David Wilson-Okamura).
  • (GRC) Plutarco, Vitae Parallelae. ((EN) Lives — traduzione in inglese di John Dryden).
  • (GRC) Strabone, Geografia. ((EN) The Geography — traduzione in inglese di Chicago University).
  • Svetonio, De Vita Caesarum.
    • (IT) Vite dei Cesari — traduzione in italiano di Progettovidio;
    • (EN) The Lives of the Twelve Caesars — traduzione in inglese di John Carew Rolfe.
  • Velleio Patercolo, Historiae romanae ad M. Vinicium libri duo. ((EN) Compendium of the History of Rome — traduzione in inglese di John Selby Watson).
  • Virgilio, Aeneis.
    • (IT) Eneide — traduzione in italiano di Annibale Caro;
    • (EN) Aeneid — traduzione in inglese di John Dryden.
Fonti secondarie
  • Lesley Adkins, Roy A. Adkins, Handbook to Life in Ancient Rome, Infobase Publishing, 2014, ISBN 978-0-8160-7482-2.
  • Matthew Bunson, Encyclopedia of the Roman Empire, Infobase Publishing, 2014, ISBN 978-1-4381-1027-1.
  • William E. Dunstan, Ancient Rome, Rowman & Littlefield Publishers, 2010, ISBN 978-0-7425-6834-1.
  • Emily Ann Hemelrijk, Matrona Docta: Educated Women in the Roman Élite from Cornelia to Julia Domna, Psychology Press, 2004, ISBN 978-0-415-34127-1.
  • Barbara Levick, Tiberius the Politician, Routledge, 2003, ISBN 978-1-134-60379-4.
  • Marjorie Lightman, A to Z of Ancient Greek and Roman Women, Facts on File, 2007, ISBN 978-0-8160-6710-7.
  • Valerio Massimo Manfredi, Marcello, Leonardo International, 2008.
  • Duane W Roller, The World of Juba II and Kleopatra Selene: Royal Scholarship on Rome's African Frontier, Routledge, 2004, ISBN 978-1-134-40296-0.
  • Joyce E. Salisbury, Encyclopedia of Women in the Ancient World, ABC-CLIO, 2001, ISBN 978-1-57607-092-5.
  • Robin Seager, Tiberius, John Wiley & Sons, 2008, ISBN 978-0-470-77541-7.
  • Ronald Syme, Augustan Aristocracy, Clarendon Press, 1989, ISBN 978-0-19-814731-2.

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