Classe Indomito (cacciatorpediniere 1913)
Classe Indomito | |
---|---|
Il capoclasse Indomito | |
Descrizione generale | |
Tipo | cacciatorpediniere |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | Pattison - Napoli; Orlando - Livorno |
Impostazione | 1910-1913 |
Entrata in servizio | 1913-1914 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 672 (normale), 720 (pieno carico) |
Lunghezza | 73 m |
Larghezza | 7,3 m |
Pescaggio | 2,7 m |
Propulsione | 4 caldaie, 2 turbine, 2 eliche, 16.000 hp |
Velocità | 30 nodi (55,56 km/h) |
Autonomia | 1440 n.mi. a 13 nodi, 128 tonn. di nafta |
Equipaggio | 69 |
Armamento | |
Armamento | alla costruzione:
dal 1918:
|
dati tratti da [1] | |
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La classe Indomito è stata una classe di cacciatorpediniere della Regia Marina.
Storia e progetto
Costruite nei cantieri Pattison di Napoli e Orlando di Livorno, le unità della classe entrarono in servizio fra il 1913 ed il 1914. Furono i primi cacciatorpediniere italiani a montare turbine (le classi precedenti erano spinte da motrici alternative). L'armamento era costituito da un cannone da 120/40 mm, quattro pezzi antiaerei da 76/40 mm e due tubi lanciasiluri da 450 mm. Si rivelarono unità molto riuscite, tanto che il loro disegno fu preso come base (con modifiche) per le classi Pilo, Sirtori, La Masa e Generali[2].
Parteciparono alla prima guerra mondiale in Adriatico, subendo la perdita di due unità. Nel 1918 l'armamento cannoniero fu rimpiazzato con 5 pezzi da 102/35 mm, una mitragliera da 40/39 mm e quattro tubi lanciasiluri da 450 mm[2].
Declassate a torpediniere nel 1929, furono progressivamente radiate verso la fine degli anni Trenta, tranne una, l'Insidioso, che andò perduta nella seconda guerra mondiale[3].
Unità
Ardente
Impostato nei Cantieri Orlando di Livorno nel 1912, fu varato nello stesso anno e completato nel 1913[4].
Fu demolito nel 1937[4].
Ardito
Costruito nei Cantieri Orlando di Livorno, fu impostato e varato nel 1912 ed entrò in servizio nell'anno successivo[5].
Fu demolito nel 1931[5].
Impavido
Impostato nel 1911, fu varato nei Cantieri Pattison di Napoli nel 1913 e completato nello stesso anno[6].
Durante la prima guerra mondiale, il 15 maggio 1917, prese parte alla battaglia del Canale d'Otranto[7].
Nel 1937 fu posto fuori servizio e demolito[6].
Intrepido
Fu impostato nei cantieri Pattison di Napoli nel 1910, varato nel 1912 e ultimato l'anno seguente[6].
Il 3 dicembre 1915 stava scortando in Albania il piroscafo Re Umberto quanto quest'ultimo saltò su una mina. Dopo aver recuperato i superstiti (si salvarono 712 dei 765 uomini a bordo), l'Intrepido, al comando del c.c. Leva, uscì per un pattugliamento antisommergibile ma urtò a sua volta una mina che causò quattro morti e l'asportazione della prua. Portato ad incagliare presso Capo Linguetta e abbandonato dall'equipaggio, il cacciatorpediniere affondò alcune ore dopo[8].
Indomito
Capoclasse, fu impostato nei Cantieri Pattison di Napoli nel 1910 e varato due anni più tardi; entrò in servizio nel 1913[2].
Fu demolito nel 1937[2].
Impetuoso
Fu impostato nel 1910 e varato nei Cantieri Pattison di Napoli nel 1913. Fu ultimato nel 1914[9].
Alle 15.13 del 10 luglio 1916, mentre si trovava in crociera di vigilanza nel Canale d'Otranto assieme all'Insidioso, fu colpito da un siluro del sommergibile austroungarico U. 17 e affondò rapidamente, portando con sé 37 degli 88 uomini a bordo[10].
Insidioso
L'Insidioso fu impostato nel 1912 nei Cantieri Pattison di Napoli. Fu varato nel 1913 ed entrò in servizio nel 1914[3].
Fu l'unica nave della classe a prendere parte alla seconda guerra mondiale. Nel settembre 1943, in seguito all'armistizio, andò perduta a Pola. Catturata dai tedeschi e ribattezzata TA. 21, rientrò in servizio nel novembre 1943. Nell'agosto 1944 fu silurata e affondata da unità inglesi in Alto Adriatico[11].
Irrequieto
Costruita nei Cantieri Pattison di Napoli, fu impostata nel 1910, varata nel 1912 e terminata nel 1913[12].
Nel 1937 fu avviata alla demolizione[12].
Note
- ^ a b c d http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte05/navi0506.asp
- ^ a b http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte05/Navi0506-05.asp
- ^ a b http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte05/Navi0506-01.asp
- ^ a b http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte05/Navi0506-02.asp
- ^ a b c http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte05/Navi0506-03.asp
- ^ Franco Favre, La Marina nella Grande Guerra. Le operazioni navali, aeree, subacquee e terrestri in Adriatico, p. 202
- ^ Franco Favre, La Marina nella Grande Guerra. Le operazioni navali, aeree, subacquee e terrestri in Adriatico, p. 122
- ^ http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte05/Navi0506-04.asp
- ^ Franco Favre, La Marina nella Grande Guerra. Le operazioni navali, aeree, subacquee e terrestri in Adriatico, p. 147
- ^ Gli Avvisi e le Torpediniere della Regia Marina
- ^ a b http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte05/Navi0506-07.asp
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